Oggi nessuno è più sorpreso che nelle fontane di molte città, anche in Italia, vengano gettate delle monetine. L’acqua è il simbolo numero uno della fertilità e dona vita e rigenerazione a chi entra in contatto con lei. Pensate che in Antico Egitto, un contenitore pieno di acqua era il simbolo egiziano della maternità. Inoltre era di alto gradimento per le divinità che si sentivano come appagati dalle fonti d’acqua.

Le popolazioni celtiche e germaniche hanno sempre posizionato statue nei pressi dei pozzi e le armi dei nemici sconfitti venivano gettate nei laghi come simbolo di offerta agli dei. Il popolo celtico è quello che ha più battuto su questa credenza, e in effetti, lanciando una pietra in un luogo pieno d’acqua che ristagna e notando le bolle salire, sentendo il rumore che fanno, si pensa che la fortuna possa essere più o meno propizia o favorevole.


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Con il passare del tempo, queste pietre, sono state sostituite dalle monete e le persone che si dedicano a questo tipo di pratica esprimono di solito un desiderio. Uno dei culti e degli dei più legati al mondo dell’acqua è Mimir, famoso nella mitologia norrena per essere un grande saggio e il guardiano di una fonte magica. Fare un’offerta monetaria era anche un modo per far sì che i desideri venissero presi meglio in considerazione dagli dei.

Nel futuro però pare che la tradizione sia stata consolidata dai romani che hanno preso fin dal passato l’abitudine lanciare monetine nelle fontane e nei pozzi della città e del regno. Si tratta di una tradizione che appartiene al mondo della superstizione e che ancora oggi è molto in voga specie fra i turisti che si recano a visitare queste città d’arte, ma comunque rimane una cosa molto particolare.

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