In tanti film abbiamo potuto ammirare le storie di bambini abbandonati, che vengono adottati dalle stesse persone che li hanno salvati, ma a volte, nella vita, storie di questo genere dimostrano di essere più reali di quanto possiamo pensare.
Un uomo di 34 anni di nome Danny Stewart e residente a New York City, ha vissuto in prima persona una situazione di questo tipo.
Tempo fa Danny stava uscendo dalla metropolitana, durante una calda sera d’agosto, nell’ormai lontano anno 2000. Danny aveva parecchia fretta, perché aveva un appuntamento con Pete Mercurio, il suo compagno e non voleva fare tardi.
Tuttavia, mentre correva lungo le scale che conducevano all’uscita, con la coda dell’occhio ha notato la presenza di qualcosa di strano in un angolo della stazione. Incuriosito Danny si è avvicinato ed ha notato la presenza di un bambino.
L’uomo è rimasto come pietrificato dalla vicenda, dato che non avrebbe mai pensato di ritrovarsi di fronte ad uno spettacolo simile. Il piccolo aveva al massimo poche ore di vita, e possedeva ancora parte del suo cordone ombelicale.
Il giovane ha tentato di attirare l’attenzione di altre persone presenti; tuttavia, senza successo così ha chiamato immediatamente i soccorsi.
Mentre stava aspettando la polizia, il suo compagno, Pete, lo ha raggiunto ed entrambi hanno compreso che probabilmente quell’incontro era un segnale del destino e che non avrebbero dovuto separarsi da quel bambino.
In seguito, Danny è stato convocato dal tribunale, per fornire le informazioni del suo ritrovamento e dopo l’udienza ha chiesto al giudice qualcosa di inaspettato… ovvero se potesse adottare il bambino!
Il giudice ha risposto con una conferma, ma lo ha avvisato che la procedura sarebbe stata lunga e complicata. Tuttavia, Danny non aveva intenzione di demordere e passo dopo passo è riuscito a conseguire tutte le procedure necessarie per diventare il padre del piccolo.
Il 17 dicembre del 2002 il piccolo Kevin, (così era stato chiamato il bimbo) è diventato ufficialmente il figlio di questa splendida coppia. Oggi Kevin è uno studente universitario, un corridore di maratone ed un appassionato ballerino e ringrazia il cielo che ad incontrarlo, tanti anni prima, in quella stazione della metropolitana, sia stato proprio l’uomo che è diventato il suo papà.
