La scienza dimostra che dopo i 40 anni si dovrebbe lavorare solamente tre giorni alla settimana. Molte persone attendono con impazienza l’età della pensione per poter godere di un meritato riposo dopo aver trascorso tutta la vita lavorando.

Tuttavia, secondo diverse persone, non è facile godere pienamente degli anni della pensione quando ci si ritrova piuttosto avanti con l’età. Ma qual è il parere degli scienziati in merito? Di certo, rispetto a parecchi anni fa, la “terza età” di oggi è molto diversa e questo avviene grazie ai miglioramenti tecnologici sviluppati dall’umanità e ai progressi della scienza.

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Ovviamente però, non è facile godere della vita a 60-70 anni come quando si era molto più giovani. Proprio per tale motivo diversi esperti indicano che, dopo aver compiuto i 40 anni, le giornate lavorative dovrebbero essere ridotte a 3 alla settimana.

In questo modo, non solo si potrebbero svolgere meglio i propri compiti professionali, ma si avrebbe anche la possibilità di vivere una vita più ricca, facendo una moltitudine di esperienze diverse legate alle proprie passioni.

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Diversi esperimenti sono stati condotti da scienziati giapponesi e australiani e questi hanno convenuto che riducendo a tre le giornate lavorative, l’efficienza dei dipendenti sopra i 40 anni aumentava in modo esponenziale. Per questo test sono stati presi in esame 3000 uomini e 3500 donne.

Tutti avevano più di 40 anni e un lavoro stabile e in base ai dati formulati, si è dimostrato che con il passare delle ore diminuivano notevolmente le loro capacità cognitive. Per questo motivo la migliore produttività possibile per le persone con più di 40 anni, è quella di limitare ad un massimo di 25-30 ore settimanali il loro lavoro.

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Sempre sfruttando questo studio, è stato possibile verificare che gli stessi soggetti in esame, che svolgevano un turno lavorativo di 55 ore settimanali, mostravano capacità paragonabili a quelle di un pensionato, quindi molto più avanti con gli anni rispetto alla loro vera età.

Possiamo solamente sperare che tali dati vengano presi in considerazione da quante più aziende possibile dato che, a quanto sembra, per aumentare la produttività non serve aumentare le ore di lavoro, quanto piuttosto rendere un ambiente professionale più confortevole possibile.