Ci sono particolari tradizioni che con il tempo si dimenticano, particolari cose che un tempo si facevano ma che oggi non si è soliti fare più, anche perchè la loro funzione non sarebbe più la stessa. Ci sono alcuni usi tradizionali che però le persone anziane mantengono nel tempo e che ai più giovani appaiono talvolta strane e stravaganti. Forse molti di voi, non di certo i giovanissimi, hanno visto i propri nonni mangiare con una forchetta con i denti allargati, vi spieghiamo il motivo.

Si tratta di usanza del passato, tipica del sud Italia, diffusasi intorno agli anni ’30 e ’40 tra le persone meno facoltose. In quegli anni erano tante le famiglie che non potevano permettersi dei pasti completi. Non esisteva tutto il cibo che conosciamo noi, che talvolta viene pure sprecato. Non c’era cibo industriale, e la merenda era quasi un lusso e consisteva in pane e olio.

Alcune famiglie non possedevano neanche i piatti per tutti e talvolta si mangiava in un unico piatto o in una sorta di tagliere posto al centro della tavola,  e tutti i commensali attingevano da lì, niente porzioni divise, si mangiava tutti dallo stesso posto e chi era più veloce mangiava di più e chi era più lento restava fregato. Ecco perchè alcuni hanno avuto la geniale idea di allargare i denti della forchetta, in pratica con i denti larghi della posata si poteva afferrare più cibo. Insomma questa usanza nasconde dunque un antico retaggio culturale.

Probabilmente qualcuno di voi avrà visto il proprio nonno mangiare con una forchetta con i denti allargati, adesso sa il motivo di tale scelta, un tempo veniva usata per prendere una porzione cospicua e mangiare più cibo. Per anni era tale e tanta l’abitudine che le persone più anziane erano solite allargare ancora i denti della forchetta, anche se la sua funzione non aveva più lo stesso significato.

Se avete visto vostro nonno o qualche persona anziana mantenere questa abitudine, di usare una forchetta con i denti larghi adesso sapete il motivo. Quella forchetta è stata per anni il simbolo dell’Italia che ha patito la fame e che ha conosciuto la sofferenza.

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