Il frigorifero è stato inventato nel 1913, ma è solo dieci anni dopo che arrivò nelle nostre case. A partire dal 1956, il sistema di chiusura di porte del frigo è cambiato, furono introdotte infatti le porte magnetiche, una modifica fondamentale e oggi vi diciamo perché. Il frigo è considerato un armadio isolato termicamente con uno scomparto principale in cui è mantenuta una temperatura costante fra i 2 e i 6 gradi. Può inoltre avere uno scomparto secondario in cui la temperatura è inferiore allo zero e questo, di solito, prende il nome di congelatore.

I primi frigoriferi per assicurarsi che la porta fosse chiuse ermeticamente avevano una maniglia che la bloccava e non lasciava che il freddo fuoriuscisse. Tuttavia, col tempo, questo divenne un problema, e ci son stati diversi casi di bambini che, nascondendosi al suo interno per gioco, rischiavano di finire in ipotermia. Dall’interno, infatti, era impossibile riaprire la porta. Ecco perché furono inventate le bande magnetiche da applicare sulla porta in modo da consentire una eventuale riapertura anche dall’interno.


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Nel 56, in USA, fu approvato il frigo Safety act che vietava la fabbricazione di questi elettrodomestici con il manico e ne introduceva obbligatoriamente la chiusura magnetica. Il breve fu nuovo e sicuro. I vecchi frigoriferi vennero smaltiti e gli incidenti che lo riguardavano furono drasticamente diminuiti.

Ma sapete perché costa così tanto aprire il frigorifero per la seconda volta in poco tempo? È a causa del vuoto che viene creato all’interno dalla differenza di temperatura. All’apertura del frigorifero entra l’aria calda dall’esterno, una volta dentro si raffredda e il suo volume diminuisce creando un vuoto parziale. Ecco perché è difficile aprirlo nel giro di poco tempo: quando le pressioni si riequilibrano tutto torna alla normalità.

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