In estate arriva la gioia del mare, ma al suo interno potrebbero celarsi alcune insidie, per esempio alcuni dei suoi abitanti.
Insieme alle temute meduse, imbattersi in una tracina potrebbe essere un inconveniente da tenere in conto. Vediamo cosa porta la sua puntura e come agire in tal caso.

La tracina, conosciuta anche come pesce ragno, è un pesce che abita le zone sabbiose, si nasconde sotto la sabbia. Da sotto la sabbia questo pesce lascia uscire unicamente occhi e spina dorsale. Se un piede nudo la calpesta involontariamente potrebbe dunque ricevere una puntura, poiché l’animale come difesa pungerà il malcapitato con la sua spina dorsale.


Foto: wikipedia

Dalle spine rilascerà delle molecole del veleno di natura proteica che daranno luogo a un dolore acuto. Nel mix di veleno di una tracina sono presenti anche serotonina e istamina, motivo per cui si scatena una sorta di panico subito dopo la puntura di tracina. La dracotossina cioè il veleno delle tracine è neurotossico ed emolitico si rischiano dunque delle necrosi muscolari nella zona colpita.

Il dolore si irradia in modo violento ed immediato, i primi 30/50 minuti si ha il picco massimo di effetto del veleno, il cui effetto dura massimo 48 ore. La prima cosa da fare è ovviamente andare da un medico. Il veleno della tracina non è mortale ma fastidioso potrete accusare nausea, vomito, tremori ed anche svenimenti, ma non c’è rischio di morte. Esistono dei rari casi di delirio e crisi sincopali ed il forte dolore potrebbe compromettere la capacità di arrivare da soli sulla spiaggia, quindi bisogna che qualcuno aiuti chi è stato punto a uscite dall’acqua.


Foto: wikipedia

Come azioni di emergenza immediata è possibile pulire la ferita per eliminare, ove presente l’aculeo della tracina sottopelle. Per farlo bisogna utilizzare dell’acqua calda, poiché il veleno di questo pesce è termolabile, se usata nell’immediato l’acqua calda ad una temperatura di 40/50° allevierà da subito il dolore.