Motivi per cui i semi di lino non possono mancare nel tuo menu

I semi di lino provengono dalla pianta erbacea Linum usitatissimum, particolarmente diffusa nelle zone dell’Europa settentrionale e nelle zone del Mediterraneo, coltivata anche per la sua fibra, dalla quale si ricava il famoso tessuto. I semi di lino sono conosciuti sin dall’antichità proprio per le loro proprietà benefiche, utili sia nell’ambito alimentare che in quello cosmetico e addirittura in quello medico. Negli ultimi anni questi semi hanno trovato un posto rilevante nella nostra alimentazione proprio grazie ai enefici che apportano al nostro organismo.

Questi semi possiedono 3 caratteristiche principali ovvero l’alto contenuto di Omega-3, grande presenza di fibre che aiutano la digestione e hanno un potere antiossidante e infine la massiccia presenza di vitamina B1, che aiuta a mantenere in salute il cuore e il sistema nervoso. Ma scopriamo insieme anche gli altri benefici che i semi di lino sono in grado di apportare al nostro corpo grazie a tutte le proprietà benefiche di cui sono costituiti.


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• Una regolare assunzione dei semi di lino aiuta a regolarizzare i movimenti intestinali, combattendo quindi la stitichezza.
• Grazie alle loro proprietà è possibile ridurre i rischi di malattie cardiovascolari, in quanto ricchi di sostanze antiossidanti, oltre all’alto contenuto di fibre e grassi buoni che vanno a stabilizzare anche la pressione.
• Proprio grazie agli antiossidanti è possibile ridurre la possibilità proliferazione dei tumori.

• Le fibre presenti al loro interno sono in grado di mantenere sotto controllo i livelli di glicemia, rendendo questo ingrediente perfetto per chi soffre di diabete.
• Perfetti alleati anche per chi segue una dieta ipocalorica, in quanto la loro assunzione aiuta a ridurre lo stato di fame aumentando quello di sazietà.
• Aiutano a ridurre i fastidi causati da infiammazioni, grazie agli Omega-3.


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Per quanto riguarda la loro assunzione, i nutrizionisti consigliano di ingerirli dopo averli macinati, in maniera tale che diventino più digeribili rispetto all’assunzione da interi. È possibile inoltre trasformarli in olio o anche farli germogliare e miscelarli così alle nostre pietanze.

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