Kevin Tindale è un uomo di 52 anni che in compagnia del figlio quindicenne George si è lanciato in una simpatica avventura, alla ricerca di “tesori perduti”. I due hanno da qualche tempo scoperto una passione per le ricerche fluviali e per portare avanti questa impresa si sono attrezzati di tutto punto, con oggetti speciali adoperati appunto per la “pesca magnetica”.

Una giornata, questa simpatica coppia si è recata ad un fiume per le consuete operazioni di ricerca, quando si sono ritrovati di fronte a qualcosa di veramente fuori dal comune. La loro lenza magnetica aveva agganciato qualcosa di estremamente pesante ed è stato veramente difficile riuscire a far emergere dagli abissi fluviali l’oggetto misterioso.

credit by Youtube/Magnetic g

Tuttavia, con molto olio di gomito, i due sono riusciti a far emergere questo oggetto, e portandolo in superficie si sono accorti che si trattava di una cassaforte. Situazioni di questo tipo sono tipiche dei film o dei cartoni animati e non accadono con semplicità nella vita reale, ma il destino aveva in serbo, proprio per loro, questa simpatica sorpresa.

Dopo essere riusciti ad aprire lo sportello della cassaforte, completamente arrugginito, sono riusciti a trovare ben 2.500 dollari australiani (una somma di circa 1.700 euro) e anche alcune carte di credito.
Dopo aver ripulito l’interno con attenzione, Kevin e George hanno deciso di cercare il proprietario di questo “bottino”.

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Fortunatamente, grazie al contenuto della cassaforte, trovare il vero padrone di tutto non è stato difficile e così, dopo poco tempo, i cercatori di tesori hanno scoperto che questi oggetti appartenevano ad un uomo di nome Rob Everett. I due hanno contattato Everett e questo è rimasto completamente sorpreso dal gesto fatto dai due.

Everett è un uomo d’affari, a capo di una società di gestione patrimoniale e dopo aver ottenuto quei valori, che considerava ormai perduti, ha deciso di premiare la coppia offrendo a George uno stage all’interno della sua azienda. Il ragazzo, infatti, ha manifestato delle ottime capacità di calcolo e pertanto valeva proprio la pena farlo crescere in un ambiente in cui avrebbe potuto migliorarle ulteriormente.