L’uomo trasforma i bagni portatili in piccole case ed è così che le ha trasformate all’interno

Non tutti lo sanno, ma in realtà molti degli studenti che si trasferiscono a Los Angeles, in Florida, per la loro carriera scolastica, finiscono sopraffatti dalle spese. Gran parte di essi si iscrivono ai tipici community college americani, delle accademie in cui è possibile ottenere una mini-laurea in genere in 2 anni.

Tuttavia, le spese per il materiale didattico, per i beni primari di ogni giorno, e soprattutto per gli affitti, finiscono per sommergerli completamente. Secondo alcune fonti, in California, 1 studente su 5 frequenta l’ambiente dei senzatetto, mentre 1 su 10 è ad un passo dal diventarlo.


credit: Youtube/CBSLosAngeles

TK Devine, laureatosi proprio alla Northwestern University della Florida, conosce bene questo tipo di problematica e ha deciso di trovare una soluzione. Lui stesso è stato costretto a vivere nella sua auto per 4 anni, dopo essersi laureato, proprio a causa dei prezzi esorbitanti degli affitti.

L’uomo ricorda che quando nel 2010 si era trasferito a Los Angeles, un appartamento a Venice Beach costava circa 1000 dollari al mese. Soli otto anni più tardi, gli stessi appartamenti, venivano messi in affitto a circa il doppio del prezzo precedente. Da qui si può capire quanto ciò sia gravoso per le condizioni di vita di tutti gli studenti dei community college.


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Senza la sicurezza di avere un tetto sopra la testa, finiscono in brutti ambienti, preda di cattive persone che conoscono tali dinamiche e ne approfittano. Così TK ha pensato a degli appartamenti a basso costo, che allo stesso tempo non richiedessero costi di manutenzione elevati.

La soluzione potrebbe sembrare alquanto bizzarra, ma consiste nel riconvertire i bagni pubblici portatili, in piccoli monolocali. Ammettiamolo, detta così, nessuno vorrebbe mai abitare all’interno di un bagno portatile. Eppure, le creazioni di TK, al loro interno non hanno nulla da invidiare ad un monolocale ben arredato. Lo spazio è ottimizzato veramente come meglio non si può, e inoltre l’arredamento è veramente carino e all’avanguardia.

Nonostante lo spazio sia molto ristretto, sono presenti dei comfort che oggi troveremmo in qualsiasi casa. I bagni pubblici utilizzati sono quelli per disabili, che per motivi pratici, hanno una dimensione di base maggiore, rispetto a quelli comuni. Una volta riconvertiti non necessitano di allacciamenti per l’acqua corrente o per la fornitura elettrica.

Infatti, grazie a dei pannelli solari posti sul tetto di questi piccoli appartamenti, tutto funziona in maniera autonoma. Sono anche trasportabili, in modo da poter essere spostati, e questo crea un grande risparmio su tasse derivate dall’occupazione del suolo pubblico. Da quanto si evince, i costi sono ridotti proprio al minimo, e tutto è pensato in virtù dei bisogni degli studenti in difficoltà.

TK ha fondato la sua azienda, la “Our Backyard Homes”, che ha iniziato a produrre i primi modelli di questa sua nuova idea di casa. L’uomo parla chiaramente: non stanno offrendo lusso, lo sanno bene, cercano solamente di donare un posto da poter chiamare casa, a chi ne ha bisogno.

Alcuni dei modelli già realizzati hanno un costo che si aggira intorno ai 20-25 mila dollari. Potrebbe sembrare tanto, ma in realtà corrisponde a poco più di un anno di affitto a Los Angeles. Inoltre le unità prodotte presentavano tutti gli optional selezionabili, con mobili, una scrivania ed un letto ribaltabile. TK sostiene che in base agli optional selezionati, i costi potrebbero anche essere ridotti della metà.

L’unico scoglio che ha incontrato fino ad adesso è dove poter piazzare queste nuove case. Al momento ne sta parlando con i proprietari dei vari cortili residenziali, fiducioso che possano comprendere lo scopo soprattutto sociale della sua azienda. Inoltre, sta cercando di far leva anche sul buon senso dello stato, in modo che fornisca incentivi a chi decide di aderire alla concessione dello spazio.

Ogni unità può essere trasportata e trasferita, quindi non si tratterebbe di installazioni definitive. Noi della redazione capiamo le sue buone intenzioni, il modo in cui stia cercando di investire non solo per uno scopo economico, ma anche sociale. Gli auguriamo la miglior fortuna e vi lasciamo alla visione del video del suo progetto:

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