Il pelo, per un animale, è la naturale protezione contro le insidie del tempo. A prescindere che faccia caldo o freddo, la pelliccia offre ad una creatura uno strato che lo aiuta a salvaguardare la propria pelle, e quindi è vitale per tutte le creature, che questa sia in buone condizioni.

Tuttavia, sembra che per alcuni animali, una peluria eccessiva possa rivelarsi un autentico problema e minare in modo davvero complesso il suo stile di vita. Un esempio perfetto di ciò è stato condiviso dai responsabili del Clinton Animal Hospital, un centro che si occupa proprio della salvaguardia di moltissime specie animali.

Il protagonista di questa vicenda è un animale che si trovava in una situazione veramente disperata e che, probabilmente, senza un giusto supporto non sarebbe riuscito a sopravvivere. Questa creatura era una gigantesca palla di pelo e sporcizia e quasi nessuna area del suo corpo era visibile.

Quando questo animale è stato individuato, i volontari che hanno proceduto al suo salvataggio non riuscivano neppure a comprendere a che specie appartenesse. Tramite alcuni indizi si pensava che si trattasse di un cane, ma per esserne sicuri era necessario asportare tutto lo strato di peluria che ricopriva completamente il suo corpo. Il povero animale è stato sedato, dopodiché una squadra ha proceduto alla sua pulizia.

Sono state necessarie ben 4 ore di lavoro per riuscire a rimuovere tutti gli strati di putridume e di peluria che avvolgevano l’animale e al termine della procedura è stato appurato che gli era stato asportato almeno 7 chili di pelo. Solamente dopo aver terminato questo estenuante procedimento si è potuto verificare che l’animale in questione era un cagnolino.

Secondo i dati forniti da coloro che si sono occupati di lui, il povero cane doveva essere rimasto chiuso all’interno di una gabbia per un periodo di tempo che varia tra i 6 e i 12 mesi, e questo stato ha portato il suo mantello a deteriorarsi e svilupparsi in modo così anomali. L’animale era un incrocio con un cocker spaniel di circa 9 anni ed è stato chiamato “Pat the Mat”.

L’aiuto che Pat ha ricevuto non gli ha solamente salvato la vita, ma gliel’ha cambiata del tutto. Finalmente questo cucciolone ha potuto scoprire cosa significa essere un cane e non ha esitato a correre e giocare, per tutto il tempo, dopo essersi finalmente liberato da quelle catene che bloccavano ogni suo movimento.

A donare un finale ancora più lieto a questa storia c’è il fatto che Pat ha persino trovato una famiglia adottiva, con cui trascorrere il resto della sua vita e che adesso non dovrà più preoccuparsi di non avere nessuno al suo fianco che possa prendersi cura di lui.

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