Il cassiere adolescente paga il biscotto dell’agente, ma una coppia arrabbiata che l’ha visto cerca di farlo licenziare

Ogni volta che compiamo un bel gesto nei confronti di qualcun altro, lo facciamo per un senso di solidarietà. Senza chiedere nulla in cambio, offriamo quello che possiamo, perché aiutarsi a vicenda è sempre un’azione molto nobile. Eppure, una vicenda accaduta negli Stati Uniti d’America, ha rivelato come una buona azione possa scatenare diversi risvolti negativi.

Zach Randolph è un ragazzo di 18 anni che lavora all’interno del centro commerciale Katy Mills Mall in Texas, presso lo stand Great American Cookies. Qui si prende cura dei clienti, servendo loro dei cookies, i deliziosi biscotti americani, e inoltre gestisce la cassa. Durante un giorno come l’altro, mentre era al lavoro, si è presentato allo stand un ufficiale di polizia che voleva acquistare un biscotto.


credit: Youtube/KPRC 2 Click2Houston

Al momento di pagare, però, il poliziotto notò di aver dimenticato il proprio portafoglio nella sua auto. Così, senza pensarci due volte, Zach decise di dare in omaggio il cookie, pagandolo di tasca propria. Sentiva di dover ringraziare gli agenti di polizia per il lavoro che svolgono quotidianamente per la comunità. Mai avrebbe pensato che un biscotto di soli 3 dollari avesse potuto scatenare un enorme parapiglia.

Infatti, una volta servito l’ufficiale di polizia, alcuni clienti in coda iniziarono a chiedergli di regalare un biscotto anche a loro. Essi sostenevano che non fosse corretto il modo diverso in cui trattava i clienti, e quindi neanche loro volevano pagare. Iniziarono ad accusarlo di razzismo, a minacciarlo e perfino a voler ricorrere alla violenza.


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Uno di questi, infatti, che aveva la figlia piccola in braccio, prima la fece sedere su una panchina e poi si scagliò contro il povero ragazzo. Insieme ad altri clienti inferociti, voleva passare al di là del bancone per malmenare Zach. Dopo l’intervento di un superiore del ragazzo, i clienti giurarono di sollevare la questione alle alte sfere della compagnia, chiedendo il suo licenziamento.

Dopo quella estenuante giornata di lavoro Zach tornò a casa e si concesse il meritato riposo, mentre continuava a ripensare all’accaduto. Ma l’indomani, inaspettatamente, gli arrivò una lettera da parte del suo datore di lavoro, in cui si diceva che il ragazzo era stato temporaneamente sospeso. Zach non poteva credere al fatto che il suo gesto a fin di bene gli era quasi costato il posto di lavoro.


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La mamma di Zach quando è venuta a conoscenza della vicenda si è parecchio arrabbiata e si è sfogata con un post su Facebook. Si chiedeva come fosse possibile che un gesto gentile possa addirittura essere punito. Inoltre suo figlio crede molto nei valori della comunità, quindi le sue intenzioni erano del tutto genuine.

L’intera vicenda è arrivata perfino alle televisioni americane, che hanno realizzato un servizio per fare chiarezza sulla vicenda. Da lì a qualche giorno, la compagnia per la quale Zach lavora ha presentato una lettera pubblica di scuse, nella quale ammetteva di aver sbagliato. Il ragazzo è stato reintegrato al lavoro, e il suo datore lo ha pagato anche per i giorni in cui era stato sospeso.

Per fortuna questa storia si è conclusa nel migliore dei modi, nonostante abbia rivelato un lato molto oscuro dell’umanità. Avevate mai pensato che compiere un gesto gentile, potrebbe arrecare fastidi a gente invidiosa o gelosa? Non si smette mai di imparare, anche se a volte sarebbe meglio non assistere mai o venire a conoscenza di scene del genere.

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