La combinazione dei segni di Ariete e Toro potrebbe sembrare molto complicata, soprattutto agli inizi, ma questi due segni hanno molto più compatibili di quanto si possa pensare. Entrambi possono risultare piuttosto egoisti, dato che cercano sempre di raggiungere il loro benessere, maturando un alto livello di qualità della vita.
L’Ariete è un segno molto impaziente e in più di un’occasione potrebbe mostrarsi alquanto viziato, con un atteggiamento in stile “voglio tutto e subito”.

Questo per il Toro potrebbe tuttavia rivelarsi frustrante per via del fatto che questo segno ama prendere le cose con calma, analizzando sempre vantaggi e svantaggi da ogni situazione, prima di formulare una decisione.
Il Toro è dotato di grande capacità di ascolto e spesso vuole provare a mettersi nei panni dell’altro, per riuscire a capirlo meglio, cosa che non farà impazzire l’Ariete, che troverà la cosa molto noiosa.


credit: pixabay/Peter-Lomas

Per tali motivi molte persone potrebbero dire che tra loro non vi è grande compatibilità, tuttavia l’attrazione che si riesce a formare tra loro può essere sorprendente.
In amore c’è grandissima passione tra loro, che si muove molto sul piano fisico e pertanto possono crearsi rapporti molto duraturi, grazie alla pazienza e alla comprensione reciproca.

Entrambi questi segni possono diventare molto possessivi, sia all’inizio della relazione che nel lungo andare e maggiore è l’interesse e l’attrazione che provano verso il partner, maggiore sarà il livello di ossessione che mostreranno nei reciproci confronti. Tuttavia avendo un carattere molto simile, riusciranno benissimo a calarsi nei panni dell’altro e la gelosia, invece che creare problemi, finirebbe per aumentare i livelli di vicinanza tra loro.


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La durata di una relazione tra questi due segni è piuttosto discutibile e passa da momenti assolutamente meravigliosi, e periodi di paura e di mancanza di sicurezze. Per riuscire ad avere un rapporto felice e stabile questi due segni devono trovare il giusto equilibrio e non lasciarsi vincere dall’impazienza, per non trasformare una bella storia d’amore in un “mi sono divertito finché è durato”.